Il Colosseo
"Finchè esisterà il Colosseo, esisterà Roma; quando cadrà il Colosseo, cadrà anche Roma; ma quando cadrà Roma, anche il Mondo cadrà"

I fantasmi di Roma


Basta passeggiare di notte, specialmente verso l’alba, per le strade di Roma per avvertire che dietro una porta socchiusa o una finestra male illuminata, potrebbe all’improvviso manifestarsi una figura trasparente carica di storia e di ricordi.

A Vigna Clara pare abiti il fantasma di un medico del 1600 che ama far sentire la sua presenza, alle signore che si riuniscono alle sedute spiritiche, battendo colpi e dando saggi consigli su come curarsi. C’è chi sostiene di averlo anche visto apparire.. è un uomo cicciottello dal viso simpatico.
A San Pietro compaiono spesso le figure di due bambini morti nel 1800 a causa di un epidemia.. In un attico di via XX settembre il padrone di casa è visitato ogni notte da un vecchietto che gli tira le coperte mentre dorme, gli sposta i bicchieri di Martini o glielo annacqua, spaventa le sue amiche.. Alcuni sostengono che sia il vecchio proprietario della casa, morto in circostanze misteriose. In via dei Cessati Spiriti scorribande di misteriosi fantasmi fino al 1800 si facevano(e pare si fanno ancora) beffa degli abitanti e dei frequentatori di una locanda lì vicino. La credenza che ci fossero fantasmi e spiriti erranti è sopravvissuta fino a quando per “esorcizzare” il luogo, sulla facciata di uno degli edifici fu collocata una immagine della Madonna, da cui si poté dire che “gli spiriti erano cessati”. Questa statuetta si è conservata fino a pochi anni fa, quando è stata abbattuta a sassate.

Uno dei fantasmi più famosi e quello di Costanza De Cupis, una nobildonna vissuta nel XVII secolo. La sua famiglia possedeva alcuni palazzi a piazza Navona, compresi nell’isolato tra via dei Lorenesi, via di S. Agnese e via Santa Maria dell’Anima. Costanza era molto bella. In particolare aveva delle mani graziose e delicate, frutto di invidia tra le donne di corte. La gelosia era così forte che una veggente predisse a Costanza un destino terrificante: una delle sue splendide mani correva il rischio di essere amputata. Costanza, terrorizzata dalla tragica notizia, si chiuse nel suo palazzo, sperando così di non correre nessun pericolo. Invece il destino avverso si manifestò, nonostante la prudenza di Costanza: un giorno mentre ricamava si punse con un ago. La ferita si infettò e, come predisse la veggente, l’arto le fu amputato.
Ma Costanza non riuscì a sopravvivere a lungo, morì dopo poco tempo. La leggenda vuole che nelle notti di luna piena chi passeggia in via dell’Anima, se rivolge lo sguardo verso l’alto, potrebbe vedere dietro il vetro di una delle finestre di quello che era palazzo De Cupis, la sagoma di una splendida, bianchissima mano. Una storia molto famosa, soprattutto negli anni 80, ha per teatro via Nazionale. Quando vi passava ancora il tram un ragazzo salvò dall’investimento due anziane signore che per ringraziarlo lo invitarono a casa a bere un caffè. Il giorno dopo il ragazzo passò per chiedere notizie delle sue amiche ma il portiere dello stabile lo informò che l’appartamento è vuoto da qualche anno e che le due vecchiette che vi abitavano erano morte pochi anni prime investite da un tram.

Nelle notti burrascose chi si trova a passare nei pressi di villa Pamphili talvolta può sentire un fortissimo rumore di ruote e cavalli.. è la Pimpaccia di Piazza Navona (donna Olimpia Maidalchini) che esce dalla sua villa su un cocchio d’oro trascinato da cavalli con occhi di fiamma e corre per le strade del quartiere lasciandosi dietro scintille di fuoco.

di Giorgia Mancini

"Oltre" il Colosseo


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